Gli impianti di videosorveglianza sono di sempre più frequente utilizzo al giorno d’oggi, ma prima di installarne uno è importante conoscere bene la normativa vigente nel nostro Paese in materia di tutela dei dati personali. Il Garante per la Privacy, infatti, ha emanato nel tempo una serie di Provvedimenti che definiscono gli obblighi cui sono sottoposti i soggetti pubblici e privati che intendono installare un impianto di videosorveglianza; l’ultimo in ordine di tempo a cui fare riferimento, che ha sostituito i precedenti emanati nel 2000 e nel 2004, è il Provvedimento dell’08/04/2010, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 99 del 29/04/2010.
In base a quanto stabilito dall’Autorità, i principali adempimenti da eseguire per essere in regola sono racchiusi nelle seguenti macrocategorie:
- Informativa: bisogna informare gli interessati che transitano in un’area videosorvegliata mediante appositi cartelli (contenuti in allegato al Provvedimento sopra citato), che devono essere chiaramente visibili (anche al buio, qualora le riprese vengano effettuate anche nelle ore notturne) e posti nelle immediate vicinanze dei luoghi ripresi. E’ altresì necessario segnalare l’eventuale registrazione delle immagini e, qualora l’impianto sia collegato direttamente alle forze dell’ordine, bisogna esporre il cartello informativo apposito (anch’esso allegato al Provvedimento), in modo da segnalarlo correttamente.
- Conservazione: le immagini possono essere conservate solo per un periodo limitato (massimo 24 ore), a meno di particolari esigenze che ne richiedano la conservazione per un periodo maggiore (ad esempio, per indagini giudiziarie o in attività rischiose quali le banche). In ogni caso, l’allungamento deve essere sempre sottoposto all’autorizzazione dell’Autorità.
- Prescrizioni specifiche: se le riprese sono svolte a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, la segnalazione non è obbligatoria; questo è l’unico caso per il quale, infatti, il Garante semplicemente auspica la presenza di cartelli, senza renderli tuttavia obbligatori. Qualora, invece, la rilevazione delle immagini sia presa con lo scopo di effettuare confronti con dati biometrici (i cosiddetti “sistemi intelligenti”, ossia il collegamento con software in grado di effettuare, ad esempio, il riconoscimento facciale, il confronto con altre immagini, la rilevazione automatica di comportamenti anomali e così via), l’installazione del sistema di videosorveglianza deve essere sottoposta a verifica preliminare del Garante.
- Settori specifici: nei luoghi di lavoro è vietato installare telecamere per il controllo a distanza dei lavoratori; nei luoghi di cura è ammesso il monitoraggio di pazienti solo in casi indispensabili e l’accesso alle immagini deve essere consentito solo a personale autorizzato; negli istituti scolastici è possibile installare telecamere a tutela di atti vandalici, ma con riprese nelle sole aree interessate e nell’orario di chiusura; nel trasporto pubblico e per webcam a scopo turistico non deve essere mai possibile l’identificazione delle persone.
- Trattamento dei dati personali: la raccolta e l’utilizzo di immagini rientra in questo campo, per cui si applicano le disposizioni generali in materia; per questo motivo, le riprese sono da considerarsi legittime solo se rispettano i quattro principi di liceità, necessità, proporzionalità e finalità.
Per finire, quindi, è possibile installare un sistema di videosorveglianza senza troppi problemi; l’importante, in ogni caso, è conoscere esattamente tutti gli obblighi previsti dalla legge.