La videosorveglianza nel condominio è una priorità assoluta al giorno d’oggi. Mentre tempo fa la gente era solita tenere spesso la porta aperta durante la giornata, attualmente ciò non è più possibile. I furti e i tentativi di scasso nelle case private e nei condomini sono diventati eventi tristemente frequenti. Per tale motivo, sistemi di allarme vengono installati in diverse abitazioni.
I meccanismi di videosorveglianza nel condominio permettono di identificare eventuali malintenzionati che si avvicinano nelle abitazioni o che commettono furti. Con una spesa minima, è possibile installare sistemi di allarme efficaci e resistenti. Pertanto, la videosorveglianza nel condominio è divenuta, oggigiorno, consuetudine.
Le telecamere di videosorveglianza vengono collocate nelle zone topiche, quali i corridoi di accesso e il portone d’ingresso. Tali apparecchiature saranno poi collegate, con linea LAN o via cavo schermato,ad un’area, quale può essere una stanza comune, in cui viene installato l’intero kit che compone l’impianto.
Andiamo ora ad illustrare le caratteristiche e il funzionamento della videosorveglianza nel condominio. Il Digital Video Recorder, detto anche DVR, connette tutte le telecamere e ne registra le immagini. Queste ultime possono essere registrate in maniera continua, oppure nel momento in cui il software dell’apparecchio rivela, nell’inquadratura, i movimenti dei soggetti. In base alla tipologia di videosorveglianza, il videoregistratore digitale è fornito di modem per il collegamento ad internet, che permette di visualizzare le riprese in accesso remoto.
La dotazione di un sistema di videosorveglianza nel condominio è completato dal monitor. Sempre più frequente è l’utilizzo, negli impianti di sicurezza nel condominio, di telecamere collegate al DVR mediante la rete senza fili (wireless). Tale meccanismo permette di evitare il sistema cablato e quindi i conseguenti lavori di muratura.
La videosorveglianza del condominio è regolata, dal punto di vista normativo, dalla legge in vigore dal 18/06/2013, che riguarda le “Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici”. Dalla stessa si evince che per installare un sistema di videosorveglianza occorre il parere favorevole di almeno il 50% dei condomini, partecipanti all’assemblea, in possesso del 50% dei millesimi, come minimo.
Anche la tutela della privacy è garantita dalle norme relative ai provvedimenti del 29/04/2004 e del 08/04/2010, riguardanti i filmati delle aree condominiali comuni. Tra le leggi da rispettare, ne esiste una relativa alla necessità che presentano tali sistemi di sicurezza, i quali possono interferire con il comportamento dei condomini e di tutti coloro che accedono all’area condominiale. Per tale motivazione, l’installazione dei sistemi di sicurezza è a norma soltanto se altri impianti di allarme non sono eseguibili, oppure se ci sono già stati tentativi di effrazione o furti.
La presenza del sistema di videosorveglianza nel condominio deve essere segnalata mediante cartelli appositi che ne indichino l’esistenza. Ciò, anche per scoraggiare gli ipotetici ladri, i quali, prima di tentare un’effrazione in una zona videosorveglianza, riflettono e magari rinunciano.
Inoltre, la normativa informa che i filmati registrati possono essere custoditi per non più di di 24 ore, eccetto esigenze particolari di ulteriore conservazione dovute ad indagini in corso. La videosorveglianza nel condominio può essere utilizzata per riprendere aree comuni, cancellate, spazi verdi, garage comuni, sempre attraverso precedente consenso dei condomini.